Terra fortunata, questa dell’Alto Piemonte! Alla bellezza dei luoghi, tra il Monte Rosa e i laghi prealpini, tra le colline del vino e la pianura del riso, aggiunge un popolo dal pensiero libero, poco disposto a essere sottomesso, in grado di esprimere artisti e pensatori, uomini d’ingegno e imprenditori illuminati.
Ma anche capace di attrarre santi ed eretici, con i primi che vi hanno costruito i presidi primitivi della religiosità, come ad Oropa e a Orta san Giulio, e poi i Sacri Monti, baluardi della fede. Mentre i secondi, a cominciare dal Dolcino ricordato da Dante e da Eco, hanno tentato di dividere le anime, con poco risultato.
E’ anche questa una terra di passaggio, un punto nodale di ieri come di oggi, un incrocio che vede - per linee orizzontali - i lombardi verso i passi torinesi e aostani e, in verticale, i liguri verso il Sempione e il Gottardo. Oltre agli eserciti e ai mercanti, in ogni senso viaggiavano i pellegrini, da e per Roma e per altre mete.
E’ normale quindi che sulle strade dei santi e sulle vie storiche dell’Alto Piemonte siano stati ripresi e ripercorsi cammini diversi, tutti affluenti del fiume francigeno ma ognuno con una propria personalità.
